Non è tutto rosa e fiori quello che gira intorno al mondo del poker online. Se da una parte troviamo Pokerstars.it sempre più leader del settore, dall’altra troviamo un’innovazione che stenta a decollare. Il 2012 ha evidenziato un calo nella maggior parte dei network, dovuto principalmente al fatto che il mercato italiano rappresenta una piccola porzione di utenze se rapportata alle tasse applicate. Che questo sia l’inizo della fine per il poker in Italia? Qual’è la strada da intraprendere?
Il primo passo sarebbe sicuramente quello di unificare quei mercati che hanno dato il via libera al poker online, ossia Spagna, Francia e Italia. Queste 3 nazioni, unificate in un unico mercato regolamentare, possono portare nuova linfa vitale in un settore dove, da tempo a questa parte, necessita di una nuova e forte scossa innovativa. Il poter contare su oltre 2 milioni di giocatori che continuamente affollano i tavoli, sarebbe un buon modo per aumentare i profitti globali, oltre a permettere nuove sfide tra le diverse nazioni. Come possiamo vedere, le note positive sono molteplici, a differenza invece di quando accade adesso nel nostro Paese, oltre che in Spagna e Francia.
In Italia, la situazione è meno drastica, ma senza un rinforzo delle classiche strutture, con il tempo andrà via via peggiorando. Il 2013 sembra poter essere l’anno decisivo per nuovi emandamenti in merito, per questo restiamo in attesa di futuri sviluppi.