Egli stesso, su PokerListing.com, ammette di non essere un gran giocatore e per questa ragione di scegliere partite dove il requisito principale è conoscere le persone giuste, quelle cioè, in grado di farti prendere posto.
È semplice: un drink, una cena assieme, e “dal nulla” ecco che si rimedia una partita in privato in Africa o Brasile dove gli avversari, tutt’altro che affidabili, non sono certo degli abili professionisti.
Ma, Alexander Stevic, precisa che lui non gioca con i giovani gangster, ma con i più anziani. Questi, per lo più, sono miliardari che non si fanno alcun problema a scialacquare i soldi.
A tal proposito, ricorda un episodio in cui, a San Paolo, qualcuno riconoscendolo come il vincitore dell’EPT di Barcellona gli chiese quanto avesse vinto. Alla risposta: 80.000 € tutti si misero a ridere. Una scena quanto mai surreale.
Ad ogni modo, ora sembra che abbia agganciato un coreano, amico del figlio del presidente, in grado di introdurlo in una partita nella Guinea Equatoriale. Non resta che attenderne i risvolti…