Quello che preme sapere maggiormente è la verità dietro la sua non ammissione in molte partite di cash game, in quanto considerato troppo chiuso e conservativo per il livello qualitativo della principale cittadina asiatica. In questo caso Patrick Antonius ci tiene a precisare: “Una voce assolutamente infondata, messa in giro da Rui Cao perchè aveva perso con me una sessione di cash game online da 800.000$. In realtà, i tavoli erano semplicemente pieni, e non c’era più posto per me“. Inoltre, non tornano le indiscrezioni che volevano proprio Guy Lalibertè ad impedirgli di partecipare ai tavoli, forse considerato troppo forte per il fiel medio di Macao: “Anche sotto questo aspetto, ho avuto da alcuni tizi la rassicurazione di una possibilità di sedermi, senza fare nomi…..Sicuramente non certo Lalibertè! Dopo il mio lungo viaggio dall’Europa, mi sarei aspettato di giocare quanto meno il più possibile, ma dopo aver scoperto di non poterlo fare a causa di una presa in giro…bhe, vi assicuro che avrei ribaltato tutta la sala da gioco!”
“A Macao – continua Patrik Antonius – sei costretto a giocare ininterrottamente anche per moltissime ore di fila, dunque la preparazione mentale deve essere ad altissimi livelli. Questo perchè a dettare legge sono i giocatori locali, ai quali non piacciono sicuramente il giocatore che va via dopo aver raddoppiato oppure quello che si alza troppo presto. Amano le sfide anche se spesso non sanno neanche riconoscere un colore!”
Per questo motivo Macao è considerata la nuova capitale del poker mondiale, dove gli swing possono portare nel giro di una settimana a perdere anche cifre pazzesche. Swing a cui il finlandese è sicuramente abituato:” persi un piatto clamoroso da 1 milione di dollari, ma poi riuscii a vincerne uno da 4 milioni, nel gioro di alcune ore di gioco.”
Patrik Antonius smentisce e ci tiene a precisare la sua posizione in merito alla situazione della città asiatica, secondo alcuni mal visto dai giocatori locali e da qualche regular conosciuto anche in Europa.