Sia chiaro, niente di clamoroso per uno che in carriera ha vinto oltre 18milioni di dollari, ma a lasciare perplessi è una prestazione al di sotto del Daniel che conosciamo. Per uno abituato ad essere sempre al centro dei riflettori, non è sicuramente facile poter sbandierare “solo” 3 risultati utili su 19 eventi disputati. Il suo grafico parla chiaro: 16 buy-in persi, per un passivo di circa 32.000$.
Ma la ragione principale di questa “frustrazione” è da ricercare nell’ultimo risultato, dove lo stesso Negreanu termina come uomo bolla un evento iniziato col piede giusto. Per lui un’amara 33esima posizione, che ha scatenato ancora una volta le critiche verso l’organizzazione di queste WSOP, a suo dire particolarmente scadente. Anche l’ironia su Phill Hellmuth dovrà trovare un compromesso, visto che entrambi hanno deluso le aspettative. Phill ha fatto leggermente meglio, conquistando un quinto posto all’Heads Up Tournament, evento dove Negreanu è stato eliminato fin dalle primissime battute.
Vedere Negreanu con il “broncio” è una rarità, ma questa sua parabola discendente deve averlo colpito soprattutto nell’autostima, che per un campione del suo calibro deve mantenersi sempre ad altissimi livelli. Che sia stato influenzato dalle continue polemiche di questa edizione delle WSOP? Difficile dirlo, ma comunque sono ancora molte le possibilità di vittoria per Negreanu, visto che le WSOP andranno avanti ancora per un bel po di tempo.