Ray Bitar, fondatore di Full Tilt Poker insieme ad altri suoi illustri colleghi, torna nuovamente alla carica, battendosi per dei diritti che paiono, per come stanno le cose, assolutamente infondati. Bitar aveva fatto perdere le sue traccie, salvo poi ripensamenti dal risvolto ancora piuttosto in ombra: quello che sappiamo però, è che lo stesso ex capo di Full Tilt si sia accordato per una cifra intorno ai 40 milioni in cambio della libertà.
Dalla chiusura del poker online in America, sono ancora molte le pratiche da sbrigare per completare il giro dei rimborsi ai players. La neonata Full Tilt si sta muovendo proprio verso questo fronte solo però in alcune nazioni, tra cui non figura l’Italia, sempre più in ombra nonostante le continue promesse di un rimborso in tempi ristretti. Secondo un stima redatta dal “Wall Street Journal“, si parla di circa 300 milioni di dollari ancora congelati, mentre la strada per la libertà di Ray Bitar sembra ormai ad un passo dalla conclusione.
Pagando infatti una cauzione da 40 milioni di dollari, l’ex boss di Full Tilt sarà nuovamente a piede libero, condizionato per altro da una grave insufficenza cardiaca che, in carcere, non avrebbe potuto curare nel migliore dei modi. La diagnosi parla chiaro: pochi mesi di vita, senza un adeguato supporto medico. Per evitare ben altre conseguenze, il giudice ha accettato le condizioni poste dagli avvocati di Bitar che, in accordo con gli enti preposti, potrà curarsi in una clinica specializzata per casi come il suo.