Ad un primo ragionamento, si può pensare di iniziare solo a 3bettare per valore, vista la tendenza di alcuni avversari a non abbandonare la propria mano nemmeno sotto le cannonate. 3bettare per valore, però, può assumere un significato più profondo rispetto ad un semplice re-raise con A-A/K-K: possiamo infatti abbinare il suo significato, ad esempio, in base alle caratteristiche dell’oppo.
Ad esempio, contro un giocatore loose/passive (classico caso di avversario poco incline al fold dopo una 3bet preflop), possiamo 3bettarlo con un range decisamente “depolarizzato”. Cosa si intende con tale termine? Semplicemente, contro il giocatore descritto sopra, una Top Pair con basso Kicker, può avere un grandissimo valore. Inoltre, non bisognerà preoccuparsi per un’eventuale mano che domina la nostra, in quanto spesso centrerà second pair e meno con il suo range, cosa che non gli darà modo di abbandonare il piatto.
Aiutarsi con i vari software di supporto, può essere un buon modo per assumere un grande vantaggio sull’avversario. Occhio però, alle “false statistiche”. Ad esempio, un’avversario con un range d’apertura molto ristretto rispetto al caso precedente, ma con un’alta percentuale di call, spesso non viene interpretato nella maniera corretta. Infatti, considerando la sua mano iniziale piuttosto buona (dato la ristretta percentuale nel suo range d’apertura), spesso egli vorrà giocarsi il piatto proprio in una condizione di 3bettato.
In conclusione, 3bettare senza cognizione di causa, così tanto per, non è una buona strategia, neanche contro chi, all’apparenza, non folda mai, o quasi, ad una 3bet.