Fino a qualche anno fa, il Texas Holdem non spopolava dalle nostre parti e in pochi ne conoscevano gli aspetti fondamentali
Fino a qualche anno fa, il Texas Holdem non spopolava dalle nostre parti e in pochi ne conoscevano gli aspetti fondamentali
Fino a qualche anno fa, il Texas Holdem non spopolava dalle nostre parti e in pochi ne conoscevano gli aspetti fondamentali. Non era insolito, infatti, trovarsi davanti giocatori con nessuna esperienza alle spalle e questo garantiva profitti molto interessanti.
Oggi invece, la situazione è completamente cambiata. Il Texas Holdem è diventato talmente popolare (soprattutto tra i giovani) da essere considerato come gioco più ricorrente tra amici e familiari. Tanto quanto la classica briscola o tresette. I bei tempi sono dunque un lontano ricordo?
Non proprio, in quanto la nuova miniera d’oro va ricercata nell’Omaha, dove moltissimi giocatori inesperti affollano i tavoli delle varie poker rooms italiane. Questo grazie alla popolarità del texas holdem.
Molti evidenziano l’Omaha come una versione a 4 carte del Texas Holdem, senza per nulla considerare gli aspetti chiave che contraddistinguono le 2 specialità. In effetti, a prima vista, le somiglianze possono essere molto marcate, ma un’analisi attenta definisce una profonda diversità. Ciò non deve assolutamente spaventare, in quanto molti dei concetti visti nel texas holdem si ripetono anche nell’ Omaha, magari in maniera più approfondita e dettagliata.
Anche nell’Omaha il giocatore riceve delle carte private da combinare con le cosidette “community cards” per tentare di chiudere il punteggio migliore. La prima differenza che subito salta all’occhio è la distribuzione di 4 carte, dove solo 2 sono utilizzate per comporre la vostra mano.
A differenza del Texas Holdem, dove il pre-flop è un’aspetto da curare con particolare attenzione, nell’Omaha questa caratteristica ha un valore meno rilevante, in quanto sono poche le mani iniziali che godono di un vantaggio notevole rispetto ad altre. Questo dato risulta determinante: tanto per fare un esempio, nell’Omaha due giocatori con mani decenti si possono ritrovare massimo in un 60/40 una volta investite tutte le chips, mentre nel poker texano la presenza di una coppia più alta rispetto ad un’altra è spesso determinante( parliamo infatti di un 80/20 nei casi migliori).
Questo aspetto è molto importante da sottolineare, perchè ciò vuol dire che a Omaha si è propensi a vedere molti più piatti e rilanciarne meno rispetto al Texas Holdem, dato che le percentuali non raggiungono mai più del 60% prima del flop.
Giocare a Omaha vuol dire spesso entrare in piatti consistenti senza nulla di concreto in mano, alla ricerca della carta necessaria per chiudere il punteggio vincente. Dunque, investire molte chips non è cosa rara da vedere: questo per il valore delle odds sul progetto da rincorrere, dato che una coppia raramente può bastare per portare a casa la vittoria.
Quando si insegue un progetto ambizioso, è bene tenere a mente che una scala può essere battuta da una scala di valore più alto un numero di volte nettamente maggiore rispetto al Texas Holdem. Per questo, nell’Omaha bisogna fare sempre progetti per la mano più alta, il nuts assoluto. Non a senzo rischiare se alla fine di tutto il nostro punteggio finirà per perdere.