Dal Texas Holdem al Pot-Limit Omaha [II PARTE]

Analizziamo adesso un’ esempio concreto di quanto detto nel precedente articolo, evidenziando inoltre alcuni punti fondamentali del Pot limit Omaha

Analizziamo adesso un’ esempio concreto di quanto detto nel precedente articolo, evidenziando inoltre alcuni punti fondamentali del Pot limit Omaha.

Esempio

Abbiamo in mano [Asso di Picche, 7 di Picche, 9 di Cuori e 7 di Cuori] e il dealer gira le prime 3 carte comuni: [Asso di Fiori, 10 di Quadri e 8 di Cuori]. Abbiamo una coppia ed un progetto di scala, al quale manca un 6 per chiuderla. Questa, però, non sempre è una situazione interessante dove investire gran parte delle nostre chips. E’ si vero che possiamo chiudere una bella scala, ma è anche vero che la presenza di carte come K – J – Q o Q – J – 9 possono chiuderne una migliore. Bisogna dunque investire molte chips solo nel caso in cui abbiamo la possibilità di chiudere un punteggio insuperabile, imbattibile. È un aspetto cruciale, al quale molti giocatori non prestano la dovuta attenzione.

PLO: Pot Limit OmahaL’importanza della posizione nell’Omaha

Se nel Texas Holdem la posizione al tavolo riveste un ruolo fondamentale, nell’Omaha lo è ancora di più. Come al solito, giocare nelle ultime posizioni concede enormi vantaggi, dato che così abbiamo modo di ricavare molte informazioni sugli avversari e giocare di conseguenza. Inoltre, a differenza del Texas Holdem, nell’Omaha ciò da anche una posizione di controllo sul piatto: se rilanciamo da una primissima posizione, troppi avversari saranno tentati di giocarsi la propria mano e questo non ci permette un’attenta analisi delle situazioni di gioco. Investire troppe chips con un controrilancio da una delle prime posizioni non ci permetterà di controllare l’evolversi della situazione, dato che la nostra mano rappresenta relativamente poco nella fase pre-flop.

Trovandosi invece nelle ultime posizioni, i vantaggi sono molteplici: abbiamo un controllo migliore sull’entità del piatto e possiamo rispondere in maniera efficace all’azione degli avversari, magari piazzando noi un bel controrilancio o eventualmente appoggiandoci semplicemente ad un rilancio con mani tutto sommato in grado di migliorarsi post-flop.

La varianza nell’Omaha

Se avete la nausea di situazioni al limite nel Texas Holdem, allora l’Omaha non fa per voi. Questa variante ha infatti il più alto tasso di varianza: è molto frequente che entrambi i giocatori in gioco abbiano le odds necessarie per investire tutte le proprie chips al centro del tavolo e lasciare che la fortuna faccia il suo corso. Giocare ad Omaha significa rischiare molto spesso tutto il proprio stack.

In conclusione, l’Omaha sta diventando sempre più popolare all’interno del panorama pokeristico e sempre più giocatori inesperti si affacciano verso questa specialità in cerca di nuove emozioni. Se prendete in considerazione i consigli di questa guida, allora le possibilità di vincere nell’Omaha saranno molto elevate.

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