Pot-Limit-Omaha: 3bettare o no nel preflop?

Nel PLO, spesso si tende a far confusione sulla reale efficienza di una 3-bet preflop. Questo perchè, a differenza del Texas Holdem, non avremo chiara la nostra posizione rispetto al nostro avversario

Nel PLO, spesso si tende a far confusione sulla reale efficienza di una 3-bet preflop. Questo perchè, a differenza del Texas Holdem, non avremo chiara la nostra posizione rispetto al nostro avversario. Le carte da analizzare saranno infatti esattamente il doppio. Vale la pena dunque 3bettare preflop?

Pot-Limit-Omaha e Texas Holdem, due specialità così simili ma profondamente diverse tra loro. Il punto chiave che spesso muove discussioni tra gli appassionati di PLO, risiede proprio nel fatto se una 3bet prima del flop può metterci in condizioni di vantaggio rispetto al nostro avversario. C’è chi ama martellare i propri avversari e chi invece attende scrupolosamente la mossa dello stesso. La domanda sorge spontanea dunque: bisogna 3bettare oppure no preflop in una partita PLO?

Nel Pot-Limit Omaha nessuno è nettamente in vantaggio preflop

Quando sediamo ad un tavolo PLO cash game, raramente avremo in mano combinazioni di carte che possano metterci in una posizione di assoluto vantaggio. Avendo più carte in mano, nello specifico 4, nessuna mano sarà favorita rispetto ad un’altra, salvo casi particolari. Infatti, l’eccezione è A-A-K-K, ma raramente avremo occasione di giocare una simile mano. Questa è forse l’unica occasione dove 3bettare e mandare all-in preflop in tutte le circostanze ma, come nel Texas Holdem A-A è difficile da ottenere, A-A-K-K nel PLO è quasi impossibile da ottenere, specialmente se sono suited.

Affrontando avversari consapevoli, la 3bet preflop con carte idonee è una mossa che ci consente spesso di avere la meglio sull’avversario, in quanto un loro errore di valutazione potrebbe costargli tutti il proprio stack. Se invece abbiamo di fronte un giocatore alle prime armi, dunque senza le dovute basi tecniche, le difficoltà sono maggiori, dato che difficilmente passeranno o lasceranno la propria mano. Posflop non saranno in grado di leggere correttamente il board, per questo nessuno può sapere con certezza quale punteggio celino dietro le proprie carte.

Contro il giocatore debole limitarsi a giocare postflop piatti piccoli

Il consiglio è quello di non 3bettare mai preflop contro simili giocatori, giocando invece postflop piatti più piccoli che ci consentiranno, una volta hittato un mostro, di stakkare piuttosto facilmente il nostro avversario. Questo vale solo se il giocatore ha uno stack pari a circa 100x, altrimenti il gioco non vale la candela. Se ad esempio, un’avversario ritenuto da noi abbastanza debole dovesse avere dietro 20-30 volte il grande buio, allora con combinazioni decenti è bene spingere per approfittare della situazione, altrimenti giocare in attesa risulta essere la strategia più corretta.

In conclusione, il PLO è un gioco molto complesso nelle sue dinamiche, dato che saremo chiamati a prendere molte più decisioni complesse rispetto al THE. La 3bet preflop va adeguata in base al contesto di gioco, anche se spesso risulta inutile e, a volte, dispendiosa per il nostro stack.

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