Con quali criteri scegliamo le mani preflop?

In rete troviamo spesso consigli e tabelle per la scelta delle mani preflop, ma quali sono i ragionamenti che si celano dietro a quelle tabelle?

Sia che giochiamo un torneo di Holdem sia che giochiamo un Heads-up cash di Omaha, i principi statitistici fondamentali sono sempre validi.

Cerchiamo insieme di capire in quali situazioni una mano è buona, oppure ottima, o addirittura trash.

Prima di tutto perché si rilancia preflop?

Semplice e direi quasi banale: per ingrossare il piatto !

Tutt’altro che semplice è capire quando è opportuno rilanciare o addirittura controrilanciare un piatto già ingrandito oppure fare semplicemente call ad una puntata avversaria.

Diciamo che il nostro primario obiettivo è rilanciare i blind perché la nostra mano ha una equity rispetto ai giocatori che ancora devono parlare sufficientemente grande, ovvero la maggior parte delle volte abbiamo una mano migliore dei nostri avversari.

Questo vuol dire che se noi ci prendiamo la fetta più grande del piatto, tanto più è grande il piatto e tanto maggiori saranno le nostra vincite.

L’equity prefolp, però non dipende solo dalla mano ma anche dalla nostra posizione, ovvero da quante persone devono ancora parlare dopo di noi. Questo perché tanti più giocatori avremo a parlare dopo di noi tanto più è probabile che almeno uno di loro abbia una mano migliore della nostra. Pertanto giocheremo meno mani man mano che ci allontaniamo dal Big Blind.

In realtà questa è solo la prima parte del gioco, perché devono ancora scendere le carte scoperte, pertanto dobbiamo iniziare a pianificare quello che sarà il nostro gioco successivo in funzione di quanto il board ci verrà incontro o meno, di come sono i nostri avversari ecc…

Con un minimo di esperienza ci renderemo conto che ci sono carte con affronteremo il board con una certa facilità (buona playability) e carte che ci metteranno spesso in difficoltà (cattiva playability)

Soprattutto se giochiamo contro avversari che sanno un minimo giocare a poker, ci troveremo spesso a scartare mani difficili, proprio perché, nonostante la loro buona equity sostanziale, ci porteranno spesso a perdere grossi piatti o a vincerne di piccoli, con un bilancio generale di sostanziale perdita.

Un classico esempio di queste mani sono gli Assi accompagnati da una carta media:

No Limit Holdem Tourney Liv 20/40
9 handed table
Tutti hanno circa 3000
Hero è BU con :As 8c

UTG folds, MP Folds, MP1 Folds, MP2 raises 120, CO folds, Hero calls, SB folds, BB calls
(Pot 380) Board :Ac 9d 4h
BB checks, MP2 bets 200, Hero ??
Hero si trova in una situazione abbastanza difficile, in quanto non riesce a stabilire con facilità la sua posizione rispetto a MP2, e pur avendo la top pair sa di rischiare mezzo stack e più in una mano che potrebbe essere perdente e soprattutto con pochi margini di miglioramento.

Ovvero se MP2 dovesse avere AT+ Hero avrebbe solo 3 out per migliorare la propria mano, e pertanto a meno di reads molto particolari sarebbe costretto ad abbandonare il piatto.

Inoltre, i due giocatori che hanno fatto call preflop sanno che nel range di Hero ci sono molti Assi, pertanto difficilmente faranno call ad una sua puntata con una mano diversa da un asso forte o una mano ancora più forte.

Difatti, mettiamoci nei panni di BB:

No Limit Holdem Tourney Liv 20/40

9 handed table

Tutti hanno circa 3000

Hero è BB con : 7c 7h

UTG folds, MP Folds, MP1 Folds, MP2 raises 120, CO folds, BU calls, SB folds, Hero calls

(Pot 380) Board :Ac 9d 4h

Hero checks, MP2 bets 200, BU calls 200, Hero ??

Hero folda molto easy, e questo in termini di giocabilità è molto importante, perché sappiamo subito come siamo messi rispetto agli avversari con la maggior parte dei board. Se al flop fosse sceso un 7, Hero avrebbe potuto altrettanto tranquillamente mettere tutte le chips sul tavolo sapendo di essere avanti ai range di entrambi i giocatori e vincere la maggior parte delle volte, stessa cosa con un flop basso, ecc…

Nonostante la sua mano ha un’equity inferiore a quella del Preflop raiser (MP2 con un range 66+,A9+,KT+,QJ ha il 54%) la playability di una coppia anche verso più avversari è sempre piuttosto alta e a seconda dei casi può essere facilmente giocata con profitto.

Ci sono casi, invece in cui la playability non conta affatto, e sono i casi in cui solitamente si arriva a mettere tutte le chips nel piatto preflop, o comunque si arriva committed al flop.

No Limit Holdem Tourney Liv 150/300

9 handed table

Hero ha 20.000

MP2 ha 3200

Hero è BB con : 7c 7h

UTG folds, MP Folds, MP1 Folds, MP2 raises 3200 and is all-in, CO folds, BU folds, SB folds, Hero ??

Hero se si è fatto bene i conti e se il range di MP3 è quello di sopra, folda, proprio perché non potrà contare sullo sviluppo dell’azione e la sua equity è inferiore al 48% necessario per rendere profittevole il suo call.

Ricapitolando:

Giochiamo la nostra mano preflop:

1. Se ha una buona equity e una buona playability : sempre, rilanceremo e controrilanceremo le nostre mani migliori preflop.
2. Se ha una buona equity ma una scarsa playability: sempre quando gli stack sono ridotti e contiamo di finire allin preflop o al massimo al flop. Se gli stack sono profondi agiremo con molta cautela, scartandone la maggior parte già al preflop, giocheremo solo contro giocatori molto loose (che giocano tante mani ) e soprattutto poco aggressivi in modo da massimizzare la nostra equity.
3. Se ha una equity inferiore ma una buona playability: la giocheremo quando gli stack sono profondi, cercando di spendere quanto meno possibile e massimizzare quando chiuderemo il nostro punto. Potremo massimizzare i nostri profitti contro giocatori molto aggressivi che tendono a difendere con energia le loro TPTK.

Più avanti faremo una panoramica dei fattori che migliorano la equity/playability della nostra mano