Quante volte, in televisione, tra i forum o riviste del settore abbiamo visto e sentito almeno una volta il termine Fold Equity: ecco, in questi casi, vi siete mai chiesti quale significato possa assumere nel Texas Holdem?
Con il termine Fold Equity, si fa riferimento alla probabilità che il nostro avversario, a seguito di una nostra puntata, foldi la sua mano in quanto considerata inferiore al nostro punteggio. Un’elemento da tenere assolutamente in considerazione, nonostante non lega esattamente con le basi della matematica: in questo caso infatti, si tratta semplicemente di supposizioni, teorie scaturite dalla lettura che abbiamo su un determinato avversario. Ovviamente, la matematica non è completamente messa in secondo piano, solo che non rispecchia un’utilizzo obbligato come per altre strategie di gioco. La Fold Equity (da qui in poi FE), si può calcolare semplicemente tenendo in considerazione il valore atteso delle nostre puntate (EV). Facciamo subito un piccolo esempio:
Esempio – Ci troviamo in una partita cash game NL 20 6-max, esattamente in posizione di bottone. Il preflop (in questo caso ininfluente), ci vede con 8-9 a quadri. Il board è A-5-J, con due carte a quadri. Dopo il check da parte del grande buio, noi puntiamo rappresentando almeno il J, ma veniamo puntalmente rilanciati. Un check-raise significativo, ma che lascia spazio ad una nostra contromossa.
L’opzione migliore è sicuramente quella di rilanciare, consapevoli di andare all-in qual’ora l’avversario dovesse mandare i resti. La spiegazione è molto semplice:
– come prima cosa, abbiamo una mano che si gioca il 50% contro un’eventuale Top Range da parte dell’avversario (A-Q, A-K, A-x, ma anche A-A, J-J, 9-9).
– inoltre, abbiamo il fattore FE dalla nostra parte, il che ci permette molto spesso di far passare il punto al nostro avversario, nonostante l’indiscussa forza della sua mano.