Come guadagnarsi uno showdown gratis [ULTIMA PARTE]

In quest’ultima parte del nostro articolo, analizziamo un esempio pratico per chiarire al meglio quali sono gli aspetti di questa strategia di gioco.

Guadagnarsi uno showdown in maniera totalmente gratuita (o quasi), è un aspetto fondamentale per generare profitti nel lungo periodo. Avventarsi in un piatto difficile da gestire, non è esattamente il punto focale di questa strategia. Vediamo dunque un esempio per capire meglio la strategia proposta (di seguito utilizzeremo valori presi direttamente da Holdem Manager).

GUADAGNARSI SHOWDOWN GRATIS

Esempio – Siamo in un NL 20 cash game 6-max. Il dealer distribuisce le prime due carte comuni, assegnandoci un bel A-10 off. Prima di noi, tutti foldano. Una volta ricevuta la parola, decidiamo di rilanciare per un totale di circa 0.80€. Fold dello smal blind e call da parte del big blind. Un heads up in cui abbiamo il vantaggio della posizione, con una mano tutto sommato discreta.

Statistiche avversario: VPIP 80; PFR 0; 3BET 0.5; AF 1; Mani: 15

Il flop è A-5-8 con due carte a cuori. Non avendo cuori tra le nostre carte (Asso di fiori e 10 di picche), decidiamo di puntare dopo il check dell’avversario, esclusivamente per valore in quanto estraeremo appunto valore da mani inferiori come ad esempio A-x debole, eventuali progetti di colore, oppure coppie medio-basse come 8-8, 9-9.

A questo punto al turn cade un 6 di cuori. L’avversario decide di puntare (donkbet) per un importo relativamente inferiore rispetto al pot generale. Una mossa sospetta che ci riserva la possibilità di effettuare qualche ipotesi: attraverso Holdem Manager, non possiamo ricavare informazioni precise dato il piccolissimo numero di mani tracciate, ma possiamo comunque affermare con particolare certezza che una simile mossa, effettuata in un simile contesto di gioco, indica una blocking-bet realizzata con l’unico scopo di proteggere il suo eventuale draw. Noi controrilanciamo (estraiamo dunque valore da tutte queste mani che vogliono arrivare al river), e l’avversario prontamente chiama.

Il river, in questo caso è ininfluente, in quanto l’unico scopo di questo esempio era quello di capire che, non controrilanciando turn, avremmo concesso all’avversario la possibilità di value bettare: questo ci avrebbe fatto perdere molti più soldi di quanti non ne abbiamo investiti al turn.

In conclusione, si può tranquillamente affermare che, nel lungo periodo, simili situazioni traggono maggior profitto da un raise al turn piuttosto che un call al river.