Quando bisogna prendere una decisione al tavolo, spesso si fa ricorso al concetto di posizione e stile di gioco dell’avversario, oltre all’ammontare degli stack. Infatti, proprio per quest’ultimo elemento, si possono fare alcune considerazioni:
– Quando abbiamo uno stack relativamente deep, le decisioni post-flop saranno di conseguenza molto più complesse;
– Avere uno stack piuttosto contenuto, ci permette di gestire la situazione in maniera più “meccanica” e scontata, in quanto abbiamo dietro troppi pochi big blind per fare un’action particolare (in pratica, saremo pot committed nel maggior numero dei casi).
Proprio per i motivi sopra elencati, la strategia short stack è la più semplice in assoluto da mettere in pratica, applicata ovviamente al cash game. Molti affermano che, non giocando full stack (quindi solitamente con 100bb), si venga considerati i polli del tavolo, cioè quei giocatori fiutati dai grandi squali predatori. Questo porta ad una sorta di confusione generale, alimentata dal fatto che giocare con pochi big blind sia una strategia per chi non è molto preparato. Assolutamente sbagliato, in quando molti professional player adottano profittevolmente questa strategia, ritenuta addirittura fondamentale per tener testa al livello attuale delle room.it
è evidente, in quanto sotto gli occhi di tutti, che la strategia short stack (SSS) non sia particolarmente apprezzata e, di conseguenza, poco presente ai tavoli. I regular preferiscono giocare con stack molto profondi (100bb o anche 200bb), proprio per far valere la propria edge post-flop, croce e delizia dei giocatori esordienti. Infatti, per il giocatore alle prime armi, giocare con uno stack troppo elevato, porterebbe a commettere errori di concetto piuttosto banali che, ripresentati costantemente nel lungo corso, porterebbero ad erodere rapidamente il proprio bankroll.
Il consiglio è quello di entrare in un tavolo con il minimo stack possibile, proprio per iniziare a capire le dinamiche (ahimè, piuttosto complesse) del cash game. In questo modo, il nostro gioco ha molte possibilità di concludersi già dal pre-flop, in quanto implicato da un range di mani relativamente ristretto. Le 3Bet non fanno dunque parte del repertorio della strategia short stack: dopo un nostro raise, un’avversario ci controrilancia? Le opzioni sono 2, o il fold o l’all-in.
Ovviamente, attenendosi alle rigide regole di questa strategia, molto probabilmente la scelta più conveniente sarà mandare la vasca, ma non è escluso un ripensamento proprio di fronte ad un controrilancio, magari da un avversario piuttosto chiuso che ha dato prova di grande solidità nel corso della partita.
Mantenendosi su standard tipo VPIP 15 e PFR 13, si ottiene il giusto compromesso per attuare correttamente la strategia. Di contro però, soprattutto ai livelli più elevati, non si avrà sempre la possibilità di mantenersi su questi valori, in quanto facilmente prevedibili agli occhi degli avversari.