Riconoscere lo showdown value [ULTIMA PARTE]

Lo Showdown ValueUltima parte dedicata esclusivamente al turn e river inerente al contesto della serie “riconoscere lo “showdown value“.

Lo Showdown ValueUltima parte dedicata esclusivamente al turn e river inerente al contesto della serie “riconoscere lo “showdown value“.

TURN

Il flop ha contribuito a formare un piatto pari a 25€, lasciando a 2 giocatori la possibilità di portarselo a casa. Il Turn a questo punto offre la quarta carta comune: [8 di Cuori]. È il turno del [giocatore 6], il quale questa volta non prende troppo bene questa carta che non migliora in alcun modo la sua posizione al tavolo. Egli dovrà provare a girare la quinta carta comune al minor prezzo possibile oppure bluffare, ma in entrambi i casi deve fare i conti con il range di carte dell’avversario.

Infatti, il [giocatore 4] ha mostrato una certa aggressività e imprevedibilità, puntando pre-flop e c-bettando flop, dunque è possibile che egli abbia un punto in mano: sorge infatti il rischio che un’eventuale puntata in bluff produca un controrilancio che costringerebbe a passare la propria mano. Dopo queste riflessioni, il [giocatore 6] bussa ancora una volta, mettendosi anche in questo caso in modalità check-call per non far lievitare troppo la cifra in gioco. La parola dunque al [giocatore 4] che questa volta a centrato una delle sue carte private: l’istinto è quello di puntare ancora , magari una puntata per valore, e non sarebbe del tutto sbagliato, ma dopo numerose riflessioni decide di giocarsi la sua mano in perfetto stile showdown value, in quanto il suo obiettivo è quello di vedersi il river nel modo meno costoso possibile, per questo decide di bussare a sua volta. L’avversario ha chiamato per ben 2 volte, sia nel pre-flop che al flop, per questo puntare è un rischio troppo elevato.

Dopo il turn il piatto ammonta sempre a 25€.

RIVER

L’ultima carta è un [4 di Cuori] che non sconvolge più di tanto la situazione. Il [giocatore 6], che non è riuscito a chiudere nè il suo progetto di colore nè una coppia, capisce che molto probabilmente la mano in questione è persa. L’unico tentativo è puntare forte in bluff, approfittando della debolezza mostrata dall’avversario al turn. Vale la pena però rischiare questa mossa? Il [giocatore 6] ci pensa su e continua poi bussando ancora una volta, con la speranza che l’avversario possa trovarsi in una situazione peggiore della sua e decida di fare altrettanto. La parola torna al [giocatore 4] che, contento per la quinta carta uscita, non deve far altro che stabilire l’entità della puntata, ormai sicuro che l’avversario abbia mancato il suo progetto di colore. Riflettendo però, la puntata non ha alcun senso, in quanto non c’è alcuna possibilità che l’avversario possa chiamare se non ha nulla in mano, mentre ci sono moltissime possibilità di riscire a vincere allo showdown. Dunque il check è quasi obbligatorio, aggiudicandosi così il piatto da 25€ senza correre rischi inutili.

In conclusione, se il nostro punto ha delle ottime probabilità di successo allo showdown ma non è abbastanza forte da poter permetterci di puntare per valore, allora l’obiettivo primario è quello di riuscire ad arrivare allo showdown spendendo il meno possibile. Cercare infatti di chiudere in anticipo la mano senza la sicurezza della vittoria può essere molto controproducente nel lungo periodo.

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