Il 2014 l’anno della rivoluzione per il poker online italiano? Concludiamo l’analisi in quest’ultima parte del nostro editoriale
Il 2014 l’anno della rivoluzione per il poker online italiano? Concludiamo l’analisi in quest’ultima parte del nostro editoriale
In Italia, il poker negli anni ha assunto una forma di gioco comune, integrandosi perfettamente nelle famiglie ed evolvendosi in maniera costante e repentina. Ora, visto che tutto ciò sta andando alla deriva, perchè non intervenire? La situazione rischia di degenerare, e quello che qualche anno fa fu il “Boom”, quest’anno potrebbe fare “Boom” (ergo, implodere su se stesso).
Complice anche la crisi economica, il piccolo mercato italiano si è visto improvvisamente avvolto da una fitta nebbia, destinata a non diramarsi se non si proietta lo sguardo verso il futuro. Ma qual è il futuro? Non possiamo prevederlo né plasmarlo secondo le necessità, ma possiamo sicuramente evolvere la nostra linea di pensiero. Un mercato chiuso come quello italiano, rischia seriamente di fallire su ogni fronte, a cui poi faranno seguito anche gli altri Paesi, che come noi non riescono a trovare una soluzione definitiva al problema. Dunque, la priorità è quella di aprirsi a nuovi mercati comuni.
Il mercato Europeo
Nonostante tutto, le proiezioni per il 2014 restano ancora un mistero, anche sé, secondo alcuni, di movimenti interessanti potrebbero esserci. Ovviamente, tutti lo sperano, ma la realtà non sempre rispecchia quanto detto a parole. Infatti, nel corso del 2013, la Francia ha fatto sapere di non voler svoltare, segno di come non ci sia la volontà di migliorare la situazione. La Spagna, invece, è ben propensa all’unione dei mercati regolamentati, ma nonostante questo la situazione rimarrebbe comunque in stallo, vista l’esigua parte di mercato spagnola dedicata al poker.
All’apparenza, tutto può sembrare di facile soluzione, ma nessuno può entrare in casa altrui ad imporre le proprie regole, e di questo l’Europa ne è a conoscenza. Si prospetta dunque un 2014 ancora molto difficile da decifrare, ma la speranza è sempre l’ultima a morire!