Grazie alla vittoria alle WSOP APAC, Phil Ivey mette in cassaforte il suo ennesimo trionfo, portando a nove la sua personale collezione di braccialetti e insidiando il secondo posto occupato da Johnny Chan e Doyle Brunson, entrambi a secco ormai da diverso tempo. Quest’ultimo ha lasciato diversi commenti su Twitter, complimentandosi d’apprima per la vittoria ottenuta ma criticando poi la qualità delle WSOP al di fuori di Las Vegas.
Secondo Texas Dolly infatti, giocare le WSOP lontano da Las Vegas non ha lo stesso valore delle WSOP tradizionali. Come dargli torto: all’evento hanno partecipato solo 81 giocatori, per un richiamo d’audience neanche lontanamente paragonabile agli standard qualitativi raggiunti a Las Vegas: ” Va bene la vittoria, ma non ha alcun senso dare un braccialetto fuori dalle WSOP di Las Vegas! Se basta solo il termine WSOP per assegnare un braccialetto, da qui a 10 anni in molti ne avranno come minimo 100. Le WSOP di Las Vegas sono il richiamo più forte e ambito da tutti i players, e vincere vuol dire aver compiuto un’autentica impresa! Meriti ad Ivey, ma il braccialetto si vince a Las Vegas!”
Nonostante la sfuriata, comunque composta e mai scaduta in offese o demeriti, resta comunque una vittoria di assoluto prestigio, la quale va ad instaurare un rapporto di notorietà ed espansione anche in quei paesi che, ad oggi, vengono considerati le nuove frontiere del poker live: Sud America, Asia e Australia!