Jason Mo critica Dwan

Piovono critiche per quanto riguarda la recente sfida tra Victor Bloom e Tom Dwan. In particolare, il player Jason Mo accusa in maniera poco garbata la prestazione dello statunitense.

Non è un momento facile questo per Tom Dwan, e questo lo si era capito da un pezzo. Dopo un inizio disastroso ai tavoli High Stakes su Full Tilt Poker, la goccia che fa traboccare il vaso arriva direttamente dalle parole del player Jason Mo, il quale commenta su Twitter le prestazioni dello statunitense accusandolo di incompetenza:” Se Full Tilt restituisse tutti i soldi a Jungleman e i due si sfidassero nuovamente, durrrr finirebbe sicuramente in bancarotta! Non ci sarebbe storia.”

“La più grande fortuna di durrrr è quella di essere riuscito, quando le cose andavano per il verso giusto, a spillare una grossa quantità di denaro a Guy Lalibertè, uno dei più ricchi uomini d’affari nonchè tra i più scarsi giocatori al mondo. Infatti, Lalibertè era solito giocare con diversi account sulla piattaforma, di cui ben 4 hanno lasciato per strada diversi milioni di dollari raccolti prontamente da durrrr. Furbo e anche molto fortunato il ragazzo!”

Jason Mo non ha peli sulla lingua, e si scaglia nuovamente sullo statunitense nella recente sfida contro Isildur1:” Lui sapeva benissimo di non avere speranze contro “Isildur1″, ma i 200.000$ messi sul piatto erano di Full Tilt, come accordi dovuti dal contratto. Cosa gli importava di perdere? “Durrrr” vive alle spalle degli altri, è un ragazzo che, senza un appoggio da parte dell’ormai ex Full Tilt, non avrebbe mai avuto niente dalla vita!”

Tanta diffamazione e denigrazione quella trapelata dal suo account Twitter verso Tom Dwan, ma la comunità del poker non è esattamente dello stesso parere. In particolare, un sostenitore di Dwan, distrugge l’intera discussione attraverso una semplice frase, che racchiude sinteticamente un profondo significato:” Ma chi *****è Jason Mo?”

Vedremo a questo punto se ci sarà una replica da parte di Dwan che, vuoi o non vuoi, non tarderà certo ad arrivare, anche se magari non direttamente per bocca sua.