A scagliarsi per primo contro il programma delle WSOP è il campione canadese Daniel “Kid Poker” Negreanu. Secondo la sua analisi, è inconcepibile in una manifestazione così importante, dar luce solo ai tornei NL Holdem, a discapito di altre specialità che attirano comunque un gran numero di giocatori. Queste specialità infatti, godono di minor risalto, ed è raro trovare eventi dall’elevato buy-in. “è incredibile come nel programma delle WSOP sia presente un solo evento Seven Card Stud da 2.500$! Una volta le WSOP erano teatro di sfide davvero importanti, dove ognuno aveva la possibilità di impare sempre nuove varianti. Oggi invece NL Holdem tutti i giorni, il chè inizia veramente ad essere pesante.”
Anche Phil Ivey si schiera dalla parte di Negreanu, così come Scott Seiver, Daniel Alaei, Matt Glantz e Shawn Buchanan. “Il programma deve essere più bilanciato, altrimenti si incorre in una monotonia troppo marcata che, per noi giocatori, spesso ci impedisce di ambire ai traguardi più importanti.”
Chissà se queste critiche verrano prese in considerazione, ma trattandosi di voci provenienti dai nomi più caldi del movimento pokeristico internazionale, sicuramente non passeranno inosservate. Si troverà maggior equilibrio a partire dalla prossima edizione delle WSOP? Staremo a vedere.