Il cervello umano può immagazzinare migliaia di informazioni. In questa serie di articoli, vediamo come sfruttarlo al meglio in un contesto, ovviamente, inerente al poker
Il cervello umano può immagazzinare migliaia di informazioni. In questa serie di articoli, vediamo come sfruttarlo al meglio in un contesto, ovviamente, inerente al poker
Esistono diverse soluzioni per ottimizzare il nostro cervello. Ognuna è in grado di stimolare una parte di esso, sfruttandole in ogni aspetto e contesto della vita quotidiana. Ma tali tecniche, saranno altrettanto valide per quanto riguarda il gioco del poker?
L’autrice di questa rubrica, Belle-Beth Cooper, ha studiato la struttura del nostro cervello. Ha evidenziato come lo stesso si comporta in alcuni momenti specifici della giornata. E’ saltato fuori che, mentre il cervello riesce a compiere le abituali attività quando è sveglio e attivo, risulta particolarmente più creativo quando non è al top della condizione, alias è (siamo) stanchi.
Per questo motivo, nel poker un cervello stanco e confuso può essere un’arma in più da sfruttare a proprio vantaggio. Proprio per sfruttarne la creatività che si illumina in quei frangenti. Tentare un bluff articolato, evolvere il proprio gioco in maniera inaspettata, crearsi un’immagine assolutamente diversa etc. Tutte cose che, ovviamente, non devono essere prese alla lettera (ero stanco e confuso, ho tentato un bluff particolare e è andato male. Questi consigli non servono a niente!).
Queste sono solo alcune delle cose che possono balenarci in testa, ma ricordate che ciò che scriviamo si tratta pur sempre di un articolo informativo, che non vuole assolutamente essere un mantra psicologico per il poker (infatti l’autrice afferma che ognuno dei tanti consigli possono essere tranquillamente applicati nella vita di tutti i giorni).
Secondo voi, perchè tutti ripetono che giocare a poker mentre si svolgono altre attività (musica, internet, TV etc…) è controproducente ai fini di una buona sessione di gioco? Semplicemente perchè il nostro cervello non può svolgere contemporaneamente più di un’attività alla volta, o meglio lo può fare (tutti possono ascoltare musica mentre fa qualcos’altro), ma non in maniera altrettanto efficace.
Dati alla mano, svolgere più attività in contemporanea, può portare ad un calo di concentrazione pari al 50%, ovvero le nostre decisioni spesso saranno dettate come un semplice lancio di monetina, testa o croce. Concentriamoci dunque sul nostro gioco, evitando disattenzioni che portano il nostro cervello ad un livello di attenzione non ottimale.