Discussioni e critiche sono all’ordine del giorno per un giocatore di Texas Holdem, il quale deve saper cogliere il frutto della critica stessa ed applicarla ai tavoli senza commettere gli stessi errori. Tra le tante tecniche connesse al mondo del poker, l’Isolation Play è una di quelle tanto efficaci quanto pericolose se non studiate con criterio.
Giocare contro un solo avversario è molto più vantaggioso che trovarsi difronte diversi giocatori ancora in gioco. Questo aumenterà le nostre probabilità di vittoria, in quanto un eventuale bluff spesso si trasforma in un pianto vinto “uncontested”.
Esempio – Siamo rimasti in 3 al tavolo. In questo caso, molto probabilmente qualcuno dei 3 avrà chiuso qualcosa, dunque un bluff o una mossa aggressiva potrebbe non essere rispettata. Viceversa, in uno spot a 2 giocatori, risulterà molto più frequente la possibilità di aggiudicarsi il piatto senza troppi sforzi, ovviamente avendo ben chiara l’action da svolgere (il tipo di gioco dell’avversario, gli stack etc…)
Le meccaniche alla base dell’Isolation play considerano un controrilancio su un giocatore che ha appena effettuato una puntata: in questo modo, abbiamo appena isolato tutti gli altri giocatori che non volevamo partecipassero nella mano, ma siamo rimasti esattamente in 2 a contenderci il piatto. Isolare gli avversari è molto vantaggioso:
1) Ci offre più probabilità di vittoria
2) L’eventuale showdown prende molto più valore
3) Avendo posizione sul nostro avversario, abbiamo molte probabilità di vincere il piatto post-flop
Ci sono molti modi per isolare un certo numero di avversari. Ad esempio, se siamo in un MTT, si tende ad isolare quando ci troviamo contro un giocatore short-stack, mentre nel cash game si è soliti ad isolare in presenza di limper o giocatori maniac.