“se sia più nobile nella mente soffrire un rilancio dell’amico dall’oltraggiosa fortuna, o prendere le chips contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro nel mezzo.”
Quante volte, con una mano relativamente debole, ci siamo trovati con questo amletico dilemma. Puntare o non puntare, cercare di garantirsi il piatto mostrando una certa forza, o aumentarlo per far diventare la nostra vincita più grossa.
Diciamo che questo è il fondamentale più fondamentale di tutte il gioco del poker: Saper quando puntare.
La risposta è relativamente semplice, e se riusciamo a fare nostro il ragionamento, riusciremo a trarci d’impaccio in quasi tutte le situazioni.
La regola è questa:
Semplice da dire e capire quanto complicato da mettere in pratica.
Vediamo ora come questo concetto si applica alle varie street, piu o meno in tutte le specialità del poker che si gioca online.
Puntare al preflop, vuol dire sostanzialmente rilanciare la puntata obbligatoria fatta dal Big blind, fare limp o call ad un rilancio, significa invece accettare la scommessa avversaria e rimandare la decisione alla street successiva o allo showdown
Puntiamo se una mano peggiore vede la nostra puntata.
In tutte le specialità, a seconda del numero di giocatori e della posizione, un buon giocatore rilancia tra il 15% e il 40% delle mani che gli vengono servite.
Questo vuol dire che normalmente si rilanciano le mani migliori, se il field è molto attento, si può scegliere di essere ancora più conservativi, proprio perché la possibilità che una mano peggiore della nostra chiami è ancora più remoto.
L’obiettivo dell’azione in questo caso è “per valore” ovvero incrementiamo il piatto in modo che la nostra fetta di torta sia ancora più grossa.
Puntiamo se folda una mano migliore
In gergo è più conosciuto come bluffare, “rubare i bui”, squeeze o light 3bet, ma sono tutte situazioni in cui l’obiettivo della nostra puntata non è quello di aumentare il piatto, ma l’equity sul piatto esistente, sperando che l’avversario, che ha una mano potenzialmente più forte della nostra, foldi.
Es.
NLH (6 max) Tourney Lev. 100/200
CO 3500
Hero 1500
SB 2800
BB 1200
Hero dealt :As 3d
BB dealt 4d 4h
(300) CO folds, Hero all-in 1550, SB folds, BB folds
Hero collects 1800 from the pot.
In questo caso Hero ha una mano peggiore di BB (30/70), anzi, in realtà non ha una grande mano, ma in questo caso sa che il range di call di BB è relativamente ristretto, ci sono alcune mani peggiori con le quali potrebbe addirittura fare call (Kx), ma soprattutto sa che nel range di fold ci sono diverse mani migliori tanto che se avesse fatto un semplice limp BB le avrebbe potute giocare con profitto.
L’obiettivo di Hero in questo caso è stato quello di “rubare i bui”, ovvero di impossessarsi del piatto.
Es.
PLO Hi Cash table €0,50/€1,00
MP €80
MP1 €100
CO €120
BU €95
SB €120
BB €33
MP1 dealt Qs, Qh, 3s 3h
BU dealt 4s 4c 3c 2h
BB dealt As Ks Qc Ts
(€1,5) MP fold, MP1 raise €4,50, BU calls €4,50, SB folds, BB raises €14, MP1 folds, BU folds
Analizziamo cosa succede in questa mano:
MP1 rilancia una mano decente, magari in un tavolo con più giocatori o in una posizione meno avanzata avrebbe rinunciato, ma in questo caso decide di puntare.
BU fa call, un po’ loose, magari, ma è una mano speculativa, ha la posizione e gli stack effettivi sono sufficientemente profondi, con un flop favorevole ha ottime implied odds.
BB Ha una mano buona anche lui, ma non una grandissima mano, affrontare due giocatori, soprattutto in un gioco come l’Omaha non è molto remunerativo, soprattutto il suo stack è relativamente piccolo rispetto alle puntate, e non può permettersi quindi di speculare. Gli restano due alternative: foldare o fare uno “squeeze”. Opta per la seconda e si accaparra il piatto.
Nella prossima puntata andremo più avanti nel gioco, e vedremo come la nostra regola sarà sempre più importante.