Le leggende delle WSOP dal 1980 al 1989 in questa seconda, ed ultima parte del nostro editoriale. Chi dopo Doyle Brunson?
Le leggende delle WSOP dal 1980 al 1989 in questa seconda, ed ultima parte del nostro editoriale. Chi dopo Doyle Brunson?
Dopo la doppietta storica di Doyle Brunson tra il 1976 e il 1977, le WSOP conoscono tantissime altre leggende, che evocano piacevoli ricordi per l’evento più ambito di sempre.
Nel 1978, le WSOP incoronano Bobby “The Owl” Baldwin vincitore dell’ambito braccialetto. All’epoca si iscrissero in 42, un record assoluto se si considera la scarsa affluenza degli anni passati. Oltre a questo, quelle del 1978 furono le primissime WSOP a non prevedere la formula “winner take all“, ovvero il “vincitore prende tutto”: il montepremi, pari a 420.000$, fu suddiviso tra i diversi giocatori, esattamente come avviene oggi. Vinse 210.000$, grazie ad una coppia di Donne.
Il 1979 fu l’anno di Hal Fowler, il primo giocatore amatoriale a vincere un evento WSOP. A lui andarono 270.000$, battendo in heads up Bobby Hoff con una scala vs A-A.
Considerato il giocatore più forte di tutti i tempi, Stu Ungar vinse il suo primo braccialetto a soli 27 anni, imponendo la sua immensa abilità su un field composto da 73 iscritti. Un primo premio da 385.000$ arricchì il suo bankroll, ripetendosi poi anche l’anno dopo per altri 375.000$. Le vicende che lo anno colpito sono poi note a tutti, ma ciò non toglie la straordinaria dinamicità con cui regolava i suoi avversari. Un mito diventato leggenda.
La leggenda di Jack Straus nasce per un anedotto particolare: rimasto con una sola chips in gioco, Straus riesce a vincere il torneo, portando a casa il primo premio con A-10 off. Da questo episodio nasce il detto “one chips one chair“.
Si susseguono poi le vittorie di Bill Smith (1985), Berry Johnston (1986), Johnny Chan (1987-1988) e Phil Hellmuth (1989), leggende che hanno portato avanti il nome delle WSOP in tutto il mondo.