Un’iniziativa abbracciata per adesso solo dal network .com, ma un riscontro positivo non impiegherebbe molto a trasferire il tutto anche nelle piattaforme italiane. In realtà, si tratta di un processo iniziato, solo qualche anno fa, dalla piattaforma Badog, sulla quale ognuno si celava sotto una serie di codice numerico per mascherare la propria identità.
Un’iniziativa che ha diviso l’opionione pubblica, ma il network iPoker sembra voler riabbracciarne la filosofia, proponendo al contempo qualcosa di nuovo ed interessante. Si tratta di un processo ancora in “fase di costruzione“, ma si possono comunque già sperimentare le prime prove sul campo: attualmente, il cambiamento è stato applicato ai tavoli cash game NL2 fino al NL100, con l’unico scopo di eliminare il vantaggio tra l’utilizzatore dei software di supporto ed il cosiddetto “fish” del tavolo.
Infatti, l’idea nasce proprio per far fronte alle numerose critiche piovute da chi utilizza questi software, i quali privano dello spirito competitivo che da sempre anima il Texas Holdem. Dunque, accontentando il giocatore principiante (salvaguardando, nel limite del possibile, anche il suo bankroll), le poker room possono usufruire anche di molteplici vantaggi, come non perdere il giocatore occasionale e mantenere al contempo sempre un traffico sufficientemente variegato.
Vedremo se tale idea varcherà anche il nostro Paese.