Criteri di scelta delle mani preflop – parte II

Scelta mani preflop - parte 2 Nella prima parte abbiamo visto quanto equity e giocabilità di una mano la rendono più o meno idonea ad essere rilanciata preflop. Stavolta, andremo ad analizzare quali sono i fattori che migliorano o peggiorano queste caratteristiche.

Scelta mani preflop - parte 2 Nella prima parte abbiamo visto quanto equity e giocabilità di una mano la rendono più o meno idonea ad essere rilanciata preflop. Stavolta, andremo ad analizzare quali sono i fattori che migliorano o peggiorano queste caratteristiche.

Fondamentalmente sono tre: Posizione, stack e giocatori.

 1) Posizione:

Tanti più giocatori sono tra noi e i blind, tanto più bassa sarà l’equity e la giocabilità di una mano.
La prima è relativamente semplice: la probabilità che uno dei giocatori che seguono abbia una mano migliore della nostra aumenta proporzionalmente al numero di giocatori che devono parlare, e quindi anche la probabilità di vincere il piatto è inferiore
La seconda, perché saremo costretti a giocare tutta la mano fuori posizione oltre al fatto che chi segue potrebbe essere indotto a rilanciare e di fronte ad un rilancio il piatto diventa molto grande, avremo delle grosse difficoltà a giocare, mani “medie” fuori posizione. Una cosa che cercheremo di evitare sempre, è quella di giocare piatti troppo grossi con mani deboli, e fuori posizione.
Chiaramente vale l’inverso, tanto più siamo vicini al bottone, tanto più vale la nostra mano, potremo giocare mani speculative, o tentare mosse aggressive contro avversari timidi.

Es.
Siamo UTG in un tavolo NLH da 9 giocatori; rilanciamo ATo
A questo punto è molto probabile che se al tavolo c’è un giocatore piuttosto loose (come è giusto che ci sia, altrimenti che siamo seduti a fare a quel tavolo ?) riceveremo almeno un call.
Villain per quanto loose e inesperto, difficilmente farà call vs UTG con un paio di carte qualsiasi; quindi contro un range di call abbastanza ampio, siamo messi male anche contro la maggior parte delle Broadway, contro le quali dobbiamo garantirci un ottimo gioco postflop.
Un po’ di matematica non guasta: AT contro QJ ha il 52% di equity, il call di villain vale 3x su un pot (finale) di 7,5x ovvero il 40%, il call di villain ha un differenziale positvo dell’8%.
Se poi riceviamo un rilancio, sia esso per valore, o anche in bluff, avremo sempre la certezza di essere dominati per quanto ampio è il range di raise di villain.
Anche ammesso di ricevere solo qualche call da giocatori loose, al flop saremo costretti a giocare fuori posizione contro tutti, che è la classica situazione in cui si perde molto e si vince poco.

Es.
Flop As 3c 4d
Siamo i primi a puntare, punteremo circa mezzo pot, per valore e perché non ci aspettiamo particolari draw contro.
Villain ci metterà subito su un range che contiene molti assi forti potrebbe foldare le sue mani più deboli e contrattaccare, magari al turn dopo un’altra nostra puntata, con le sue mani più forti, che saranno sempre migliori della nostra. Proprio perché difficilmente folderà mani “deboli” come AJ AQ, ma dalle quali non estraiamo valore, e di fronte ad una strong action (pot/overbet/cr) sicuramente non estraiamo valore nemmeno dagli assi più deboli A8- con i quali sarà disposto a seguire una strong action solo se ha double pair/set

Pertanto, dalle prime posizioni giocheremo sempre un range molto strettoe potremo allargarlo solo fino ad arrivare al BU dove giocheremo circa il 50% delle mani da “first-in” ovvero da primo a parlare, mentre faremo più attenzione in caso di puntate precedenti.

2) Stack:

 vale il discorso delle implied odds, noi giochiamo sempre puntando all’intero stack di villain, se questo è troppo piccolo non possiamo giocare in maniera speculativa, perché le nostre tante piccole perdite non sarebbero compensate dalla grande vincita di quella unica volta che hittiamo il punto.

Es NLH cash table
Hero è BB con €100
Villain è BU con €100

Hero ha 2c 2d
Pot €1,50, tutti foldano, BU raise 3, SB fold, Hero ??

Hero deve mettere €2 in un pot di €4,5, e nonostante abbia un equity abbastanza alta rispetto al range (molto wide) di villain ha una pessima giocabilità postflop, poiché virtualmente qualsiasi coppia è superiore alla mano di Hero, però sa anche che 1 volta su 8 uscirà il terzo due, quindi chiuderà un punto forte direttamente al flop, e con il quale potrà attentare all’intero stack di villain.
In questo caso lo stack di villain è 50 volte quello della puntata che Hero deve mettere preflop e quindi può fare call. In realtà Hero non riuscirà a stackare villain ogni qualvolta chiude un set al flop, anzi una volta ogni 10 set perderà (sicuro) l’intero stack contro un set più alto, almeno un’altra volta perderà contro una scala o un colore, diverse volte villain folderà le mani marginali con cui ha tentato di rubare i blind ecc…
In media si calcola che Hero perderà circa 20 volte la sua posta (2€) per ogni volta che vincerà l’intero stack di villain (100€) ovvero spenderà circa 40€ per vincerne 100…
Cosa succede se lo stack di BU fosse di soli 25€ ? Hero non può permettersi di spendere 40€ per vincerne 25 !
Semplicemente Hero deve essere più tight, giocare mani con le quali conta di avere un certo numero di flop favorevoli e con i quali andare facilmente Allin, praticamente deve giocare solo per equity, cercando foldare quanti più spot perdenti è possibile e mettendo tutte le chips nel mezzo (anche preflop)

Stesso discorso se gioca Fixed limit, nel fixed si giocano al massimo 24 big blind, l’unico modo per cercare il set con profitto è quello di entrare in un piatto Multiway non rilanciato, sperando che almeno uno dei giocatori sia sufficientemente aggressivo da rilanciare tutte le nostre puntate.

3) Giocatori:

In altri articoli abbiamo imparato a classificare i nostri avversari secondo due dimensioni:
Tight-Loose, a seconda di quante mani giocano
Aggressive-Passive, a seconda di come le giocano.
In questo spazio ci sono tante variabili, sfumature, che solo con l’esperienza riusciremo a valutare pienamente, per quanto riguarda la nostra scelta di mani preflop possiamo disegnare qualche linea guida.

Definiamo i giocatori che parleranno dopo di noi:
Uno o più giocatori Tight: facciamo il nostro gioco, i range di rilancio sono adeguati al gioco contro giocatori tight, in particolare se il è BB che gioca poche mani possiamo “rubare” i bui più wide, nel momento che dovessimo arrivare al flop sappiamo come comportarci visto il numero ristretto di mani che possiamo attribuirgli.
Uno o più giocatori Loose: rilanceremo ancora meno mani tanti più sono i giocatori che probabilmente entreranno nel piatto, In linea di principio toglieremo le mani meno connesse del nostro range in funzione della posizione. Questo perché ci troveremo spessi in piatti multi way con punti relativamente deboli, come una coppia o un trips, piatti molto grandi e una posizione non sempre favorevole al 100%
Uno o più giocatori Passivi: Possiamo inserire qualche mano dalla buona equity ma dalla scarsa giocabilità, come qualche asso medio, tutte le Broadway e anche le coppie con stack non molto grandi, perché contiamo di riuscire a controllare il pot più facilmente e di arrivare allo show down senza spendere molto anche nel caso non si centri un buon punto al flop, per contro toglieremo tutte le mani speculative, visto che raramente riusciremo ad ottenere azione dagli avversari con mani inferiori.
Uno o più giocatori Aggressivi: in generale avversari molto aggressivi offrono ottime implied odds, per la loro naturale tendenza a rilanciare anche con punti relativamente deboli. Questo ci permette di inserire nel nostro arsenale tutte le mani speculative, a patto di giocare rigorosamente in posizione.

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