Come giocare A-A e K-K [PARTE DUE]

In questa seconda ed ultima parte dell’articolo, continueremo a parlare su come giocare al meglio una coppia d’Assi e di Kappa in relazione alle situazioni in gioco.

COME GIOCARE A-A

Quando si riceve una mano come A-A, si è particolarmente solleticati dall’idea che qualcuno possa seguirci per cercare fortuna nelle prime 3 carte comuni, o meglio rilanciare in maniera sostanziale in modo tale da poter tranquillamente mandare i resti con la consapevolezza di essere sempre in netto vantaggio. Dunque, l’atteggiamento deve essere sempre attivo rispetto all’avversario, rivalutando però ogni eventuale segno di pericolo che il board può presentare. Se le informazioni in nostro possesso rivelano uno stile di gioco relativamente aperto, allora possiamo stabilire con più facilità la strategia da adottare, soprattutto avendo dalla nostra parte la mano più forte in assoluto. Viceversa, se abbiamo di fronte un’avversario chiuso e questi mostra segni di forza ad ogni nostro colpo, allora non è da escludere passare la propria mano: ricordate, foldare A-A è forse la mossa pià difficile nel Texas Holdem, tuttavia questa può rivelarsi una scelta da vero professionista del poker.

COME GIOCARE K-K

Abbiamo adesso la seconda mano più forte nel Texas Holdem ma, alle considerazioni appema fatte sopra riguardanti la coppia d’Assi, preme la paura di incontrare nel board un pericolosissimo Asso. Se nel pre-flop l’azione prevede unicamente il rilancio senza condizioni, dopo il flop il contesto cambia proprio se scende l’unica carta che può mettere in serio pericolo i nostri “Cowboys“, l’Asso appunto. L’idea è quella che, se a seguito di un nostro rilancio un avversario chiama la nostra azione, allora vi è la possibilità che in mano abbia almeno un Asso, il che può metterci in seria difficoltà di valutazione. Il consiglio è quello di non mostrare mai debolezza e proseguire con determinazione nello sviluppo della mano, in quanto un nostro timore nei confronti dell’Asso potrebbe indurre l’avversario a rappresentarlo, indipendentemente dalle proprie carte. Se anche in questo caso l’avversario mostra un’accentuata dose di aggressività, allora la mossa migliore è quella di abbandonare la mano, in quanto anche un Asso debole basterebbe per farci perdere una gran quantità di chips. Da escludere categoricamente lo “slow play“, in quanto regaleremo all’avversario la possibilità di migliorare una mano che, giocata aggressivamente pre-flop, lo avrebbe incentivato a mollare preventivamente il colpo.

UN PO DI PERCENTUALI

Riceveremo mani come A-A o K-K circa 1 volta su 100 e avremo solo il 20% di possibilità di perdere prima del flop. Setteremo, con una coppia servita, un bel tris d’Assi o Kappa 1 volta ogni 11 mani. Queste sono le percentuali che mostrano chiaramente l’estrema forza di queste combinazioni, ma rivelano anche un minimo rischio che è parte integrante del gioco stesso.

In conclusione, A-A e K-K sono mani che giocano particolarmente bene contro qualsiasi altra combinazione di carte, ma vanno accuratamente rivalutate in situazioni dove la matematica e le circostanze non girano a nostro favore.