Come sappiamo, per ben figurare ad un torneo di poker, occorre sapersi adattare al tavolo a cui si partecipa, nonchè aggiustare il tiro e variare la propria strategia di gioco. Come comportarsi dunque in una tipologia di gioco short-handed come il 4-max?
Per prendere valore da questa tipologia di tornei, occorre fin da subito mettere il piede sull’accelleratore, in quanto dovendo pagare i bui praticamente una mano su due, si rischierebbe di trovarsi corti dopo poche mani approcciandosi con uno stile tight. Se nei 6-max l’aggressività la fa da padrona, nei 4-max tale aggressività bisogna elevarla al quadrato: il call è praticamente inesistente, mentre le 3-bet devono essere dosate con maggior frequenza, soprattutto da bottone.
Inoltre, considerando che si entrerà in gioco spesso con mani marginali, il fold è un opzione molto frequente.
In questo caso, l’unica risposta è “dipende”. Innanzitutto dipende da chi abbiamo al tavolo: considerando un tavolo particolarmente passivo, possiamo aprire da Utg con quasi tutte le carte, giocando praticamente sempre quelle mani che hanno buone possibilità di centrare degli ottimi progetti al flop. Per quanto riguarda la 3bet, vale essenzialmente lo stesso discorso: non 3bettare se l’Utg apre poco, ed evitarlo dopo l’apertura di un’avversario piuttosto aggressivo.
In merito a questa strategia, Niccolò Caramatti illustra la sua eliminazione all’evento 1.500$ 4-max, intervistato da ItaliaPokerClub:
“Avevo un tavolo veramente soft, credo di averlo interpretato molto bene exploitando gli avversari. Quando ero ben messo sono andato ai resti flop con bottom pair e progetto di colore, contro un avversario che ha girato top pair second kicker e ha preso il piatto. La mano dell’eliminazione è stato un coin flip in bvb dove l’avversario ha chiuso colore al river. Per farti capire la velocità di questo tipo di tornei basterà dire che alla fine del sesto livello eravamo meno di 160, con 550 giocatori allo start: in pratica il field si è scremato di due terzi in neanche sei ore di gioco.”