Abbiamo visto alcune regole d’oro da seguire per diventare un buon giocatore di poker, anche se, come più volte ripetuto, ognuno può rivalorizzarle come meglio crede a patto di sapere cosa sta facendo.
Molto spesso, gli avversari inducono a chiamare da big blind rilanciando una piccola quantità di chips (spesso x2): noi abbiamo il vantaggio delle pot odds (4,5 a 1), perciò siamo spesso ingolositi da queste situazioni. Le regole d’oro vogliono che, con meno di una certa quantità di BB, l’obbligo è quello del push or fold, ma siccome questa è l’era dell’aggressività (davanti ad un push, non sempre l’avversario ha intenzione di passare), chiamare anche da short stack può essere una soluzione profittevole.
Quando siamo short, la tentazione è quella di andare all-in con mani semi decenti (A-10, K-9 etc…), mentre con mani tipo A-A, K-K etc… si opta per un rilancio di media proporzione, con la finalità di far entrare nel piatto il maggior numero di avversari. Una mossa che spesso e volentieri vi si ritorcerà contro. Quindi, se ad esempio abbiamo meno di 15 BB, allora dobbiamo per forza rilanciare all-in anche con le “monster hand” in quanto, in questo modo, maschereremo al meglio il nostro reale punteggio.
Flattare è gia di per sè una mossa non proprio corretta, ma comunque efficace in più di un occasione. Si noi flattassimo quando abbiamo pochi BB dietro, il nostro avversario potrebbe pensare che noi abbiamo A-A o giu di lì, mentre un nostro push difficilmente lo indurrebbe a passare (visto che abbiamo pochi BB e la tentazione di buttarci fuori è molto alta).