Una coppia in un torneo 6-max

Avere una coppia in un torneo 6-max, implica una serie di ragionamenti sempre diversi ad ogni street di gioco.

Analizziamo una situazione durante un evento Mtt online, ancora durante le primissime battute di gioco. Con bui 100/200, ci apprestiamo a fare call con 6-6 dopo l’open raise di un oppo piuttosto aggressivo. Seguono altri due giocatori, che rispettivamente da small e big blind fanno call.

Flop: 5-7-2

Un flop decisamente discreto, che decidiamo di callare in seguito alla c-bet dell’original raiser. Gli altri giocatori si defilano, offrendoci dunque un testa a testa decisamente interessante.

Turn: Kappa

L’original raiser questa volta fa check, con una velocità tale da aprire numerose supposizioni in merito alla sua giocata? Che si sia ormai arreso? Il suo bluff non è riuscito? In questi casi, potrebbe semplicemente nascondere una coppia, magari 10-10/J-J+ e, infastidito dal Kappa al turn, abbia optato per un check conservativo, in attesa di una nostra mossa.

Proprio in linea con questo ragionamento, decidiamo che un raise è la soluzione migliore per mettergli pressione. Dopo averci pensato per un po, l’oppo annuncia il call. Dopo questa action, è meglio rivalutare quanto appena detto. Certo, è ancora probabile che l’avversario possa avere un range di mani come sopra detto, ma avanza prepotentemente anche la convinzione di una trappola ben architettata. E se il Kappa al turn ha migliorato la sua mano? E se già dal flop, l’oppo abbia iniziato ad architettare la sua trappola, magari con una mano già completata?

Solo ipotesi, ma pur sempre da non sottovalutare.

River: 6

A questo punto tutto è più chiaro e semplice. Non dobbiamo far altro che spingere al fine di fargliele metterle tutte nel piatto. Questo perchè, vista la sua linea di condotta, sarà disposto a chiamare praticamente tutto tranne che un eventuale progetto mancato al river. Noi puntiamo quasi l’intero ammontare del piatto, e riceviamo prontamente il suo call. Lui gira K-8, per una doppia che non regge contro il nostro fortunato “set” chiuso al river.

Resta il fatto che, grazie alla complicità del nostro avversario (che ha sicuramente sbagliato a giocare la sua mano troppo passivamente), portiamo a casa un bel piatto.