Soprattutto nel cash game, flattare in posizione può essere una soluzione “diversa”, che ci permette di variare il nostro gioco e, al contempo, migliorare ed ampliare il nostro bagaglio tecnico. Una mossa, però, che ha delle regole ben precise. Vediamole insieme.
Una domanda che possiamo tranquillamente riassumere così: con coppie medio-basse e suited connectors, se dopo di noi gli avversari non sono particolarmente aggressivi (dunque propensi alla 3bet), allora possiamo semplicemente flattare il rilancio dell’open raiser. Un buon modo, questo, utile anche per evitare di ingigantire fuori misura il piatto. Ma possiamo limitarci al flat anche con una mano decisamente più forte: tutto stà nel saper cogliere gli spot migliori in relazione al tipo di avversari che abbiamo al tavolo.
Mani come 10-10+, possiamo flattarle se abbiamo di fronte un avversario decisamente aggressivo. In alternativa, infatti, è sempre meglio contro rilanciarle. Facciamo un esempio:
Esempio – Un giocatore apre da UTG, noi flattiamo in posizione con 8-8. Dopo di noi anche un altro player fa call.
Flop: J-8-2
Standard C-Bet dell’original raiser e call da parte nostra, grazie ad un set che cerchiamo di mascherare con una giocata passiva. L’altro player abbandona la mano.
Turn: 5
Ancora una puntata, e ancora call da parte nostra.
River: 10
All-in dell’original raiser. Noi facciamo call e smascheriamo il suo tentativo di bluff con A-K.
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