Se qualcuno vi dice – “gioca 60 ore la settimana, il successo è garantito!” – allora sta sicuramente cercando di ingannarci, ovvero offuscare la realtà, che ovviamente è ben lontana da questo genere di affermazioni. Perchè? Semplicemente perchè nessuno può generalizzare quello che un giocatore può o non può fare. Ognuno ha i propri limiti, e quello che per qualcuno può andare bene, per qualcun’altro può non rappresentare la stessa cosa.
Punto. Il resto è solo pubblicità ingannevole, nient’altro!
Oggi, con internet e la tecnologia sempre più avanzata, possiamo permetterci diverse comodità che, in passato, non era possibile mettere in pratica. Una di queste è sicuramente il grinding, ovvero la possibilità di aprire più tavoli contemporaneamente al fine di migliorare il nostro profit orario. -“Io gestisco tranquillamente 12/15 tavoli alla volta! Troppo pochi, io gioco senza problemi su 30 tavoli! – Numeri che lasciano il tempo che trovano, visto che, a nostro modo di vedere, un “poker di qualità” è sempre meglio di un “poker di quantità”.
Certo, ai limiti più bassi, grindare è quasi un mantra religioso, ma continuare sulla stessa linea anche ai livelli più alti, significa giocare da irresponsabili. E, come se non bastasse, una volta giunti ad un limite consono alle nostre possibilità, sopraggiungono i primi dubbi e incertezze, che si rivelano più insidiosi del previsto: dobbiamo giocare oppure no?
Ok, giochiamo a poker, è un gioco che ci piace e quindi giochiamo. Ma vi siete mai chiesti perchè si crea questa necessità di giocare? Cos’è che abbiamo in mente? Soldi? Passione? Qualunque siano i motivi, un modo brillante e responsabile di affrontare il problema, è quello di mettere nero su bianco le nostre prospettive di crescita. Sembra una banalità, ma vi assicuro che non è una cosa da sottovalutare.
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