Nei tornei, si vengono a creare estremamente diversi rispetto ad una partita cash game. Una corsa contro il tempo, dove ogni singola chips può fare la differenza. è dunque fondamentale capire fino a che punto spingersi con una determinata mano, ovvero il momento dove è necessario “rischiare”: un concetto che si esprime alla perfezione nella pericolosissima zona bolla!
Esempio – Stiamo partecipanto ad un torneo molto importante, e siamo in zona bolla su un tavolo da 9 giocatori. In questi casi, molti giocatori, soprattutto quelli sotto average, aggiusteranno il loro stile di gioco, rendendosi incredibilmente tight pur di conquistare almeno l’ultimo posto ITM. Da bottone, noi spilliamo Q-Q, e ci apprestiamo a controrilanciare un raise da middle position. A questo punto però, lo stesso giocatore va all-in per circa 700.000 chips. Cosa fare (il suo all-in copre le nostre 600.000 chips)? Vediamo alcune possibili variabili da attuare in queste condizioni, tenendo conto che, a questo punto del torneo, una giocata simile nasconde spesso mani premium, ma anche no:
– Ha A-A oppure K-K;
– Ha J-J o una coppia più bassa;
– Ha A-K;
– Sta bluffando, approfittando della zona bolla.
Ognuna di queste opzioni, può rappresentare la realtà della sua giocata. Nella prossima parte del nostro articolo, analizzeremo nel dettaglio ognuna di queste variabili, tenendo conto di essere comunque in una fase del torneo dove si tenta, spesso e volentieri, di far leva sulle debolezze dell’oppo, ovvero quella di volere entrare a tutti i costi in zona ITM.