Innanzi tutto, bisogna sapere che il poker è un gioco di strategie, più o meno incomplete: ogni mossa deve essere applicata con estrema cura, altrimenti il rischio sarà troppo elevato rispetto agli eventuali vantaggi che se ne possono trarre. Anche il check-raise non si sottrae da questa analisi che, seppur banale, contribuisce a rendere chiaro il perchè dobbiamo approcciarci al tavolo in un determinato modo.
AVERE CHIARO IN MENTE IL PERCHè DEL NOSTRO CHECK-RAISE
Bisogna avere sempre un fine ben preciso quando si decide di giocare a poker. Fare check-raise non significa fare il bullo, oppure eseguirlo dopo averlo visto in azione da un professionista: significa avere, fin dal principio, un’idea precisa di quella che sarà la nostra condotta di gioco con il proseguio della mano, ovviamento analizzando tutte le possibili variabili che possano in qualche modo influenzare la nostra iniziativa. Detto questo, se il check-raise non viene programmato in anticipo, risulta essere si una buona strategia, ma solo per buttare soldi!
Per Valore: in questo caso vogliamo intrappolare il nostro avversario lasciandogli credere di avere una mano debole, quando invece siamo in possesso di un ottimo punteggio.
In Bluff: siamo consapevoli che l’avversario ha una mano migliore della nostra, ma possiamo comunque costringerlo al fold attraverso il check-raise.
Ovviamente, il check-raise è una mossa utile anche per bilanciare i nostri range di mani, in modo che l’avversario non abbia subito chiara l’azione successiva da mettere in pratica.
IL CHECK-RAISE PER VALORE
Quando ci si avvicina per la prima volta nel mondo del poker, molte strategie saranno a voi sconosciute. In questo caso, il check-rasie deve essere messo da parte, oppure farlo esclusivamente per valore, anche se questo vi renderà prevedibili agli occhi degli avversari.
Avere la mano migliore deve indurvi a mettere tutte le chips nel piatto, e lo stesso deve accadere all’avversario. Ma come egli investirà gran parte delle sue chips?
Semplicemente, quando facciamo check, il giocatore tende a fare una puntata con un ampio range di mani, in quanto la nostra mossa è spesso sinonimo di debolezza. A questo punto noi piazzeremo un bel raise (da qui il nome check-raise) per costringere l’avversario all’errore o quanto meno, lasciare che ponga tutte le sue chips nel tavolo per inseguire un eventuale progetto.
Tenete a mente alcuni punti chiave per eseguire questa strategia, in particolare:
Bisogna essere i primi a parlare, cioè essere fuori posizione;
L’avversario deve essere mediamente aggressivo, capace di puntare al nostro minimo segno di debolezza.