Mettere nero su bianco un check-raise, non è sicuramente una strategia tanto semplice come si potrebbe immaginare. Ogni contesto di gioco ha un suo perchè, dunque sbagliare l’analisi di valutazione può essere estremamente pericoloso. Ecco dunque che Phil Galfond, grazie al suo immenso talento, ci aiuta a capire meglio i fattori che influenzano i nostri pensieri prima di attuare un check-raise.
Per prima cosa, Galfond si sofferma sull’analisi tecnica, ovvero quegli elementi indispensabili che confermano, eventualmente, le nostre ipotesi. In particolare, bisogna domandarsi con quali mani potremmo check-raisare al flop in base al nostro range d’apertura, nonchè soffermarsi a scrutare il board in cerca di possibili aiuti per il nostro avversario. Infine, cosa molto importante, è capire fin dove l’oppo può spingersi con una 3-bet credibile.
Considerando inoltre che, in base al flop e all’avversario che abbiamo di fronte, dovremmo considerare l’idea di cambiare la linea del nostro check-raise, Galfond fa un esempio che chiarisce meglio alcuni aspetti:
“Sul flop [K-5-6] ci sono poche made hands che possiamo check/raisare, ma in compenso ci saranno numerosi draw. Visto che molti di questi draw possono check/callare, in questo caso credo che dovremmo check/raisare molte delle nostre value hands e diversi draw, tra cui quelli troppo deboli per chiamare e quelli abbastanza forti da voler ingrandire da subito il piatto“.
Phil Galfond gioca ai livelli più alti degli High Stakes, e sentire tali spiegazioni da un campione come lui, non può certo che migliorare il nostro gioco. Quanto meno, nonostante i concetti siano abbastanza complessi, abbiamo un’idea generale di come questi player ragionano davanti a milioni di dollari sul piatto! E non 1€-2€….