La forza del bottone prima e dopo il flop [PARTE UNO]

La forza del bottoneLa posizione, non ci stancheremo mai di ripeterlo, assume un valore decisivo almeno quanto le carte che si hanno in mano e che le stesse hanno un valore diverso a seconda della posizione che ricopriamo. Vediamo dunque come il bottone (dealer) sia assolutamente l’arma in più al tavolo per ogni giocatore.

La forza del bottoneLa posizione, non ci stancheremo mai di ripeterlo, assume un valore decisivo almeno quanto le carte che si hanno in mano e che le stesse hanno un valore diverso a seconda della posizione che ricopriamo. Vediamo dunque come il bottone (dealer) sia assolutamente l’arma in più al tavolo per ogni giocatore.

Il bottone: la miglior posizione nel poker

Da un’analisi attenta e costruttiva dello stile di ogni giocatore, emerge chiaramente che il guadagno maggiore si ha rispettivamente nelle ultime posizioni al tavolo o meglio ancora dal bottone, dove siede l’ultimo giocatore a parlare dopo il flop. Infatti, il giocatore che parlerà per ultimo avrà ottenuto molte più informazioni sugli avversari, permettendo di elaborare cosi una strategia più accurata. Il bottone dunque è in grado di trasformare mani all’apparenza deboli e marginali in mani con un’alta probabilità di successo.

Il bottone: un vantaggio in più post-flop

La posizione di dealer è essenziale soprattutto nella fase post-flop, dove saremo sempre gli ultimi a parlare avendo la possibilità di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili. Da questa posizione, viene ridotto il richio che corrono invece coloro che parlano per primi, i quali saranno costretti a prendere decisioni senza aversi fatto una ben che minima idea su di noi e gli avversari, di conseguenza avremo un vantaggio in più su cui far leva per aggiudicarci senza troppe difficoltà il piatto. Anche il bluff, in questo caso, prende un gran valore, in quanto spesso un rilancio da parte del bottone dopo diversi check induce gli avversari a mollare il colpo, in quanto non consapevoli del valore reale della nostra mano.

Analizziamo adesso un esempio pratico di quanto appena detto, evidenziando come non sia necessario aver chiuso un punteggio interessante al flop ricoprendo la posizione del bottone.

ESEMPIO

Pre-Flop

Siamo in un tavolo 6-Max NL 400, quindi con bui fissati a 2€/4€. Il primo giocatore a parlare [giocatore 1] decide di foldare la propria mano. Dopo di lui, anche il [giocatore 2] e il [giocatore 3] abbanondano la mano, lasciando la parola al [giocatore 4]. Dal bottone, decide di entrare in gioco con una mano tuttosommato marginale come [7 di Fiori e 5 di Cuori], investendo 4€ e dunque chiamando la puntata del grande buio. È il turno del [giocatore 5], il quale opta per completare il piccolo buio con in mano [Donna di Quadri e 3 di Cuori] nella speranza che il giocatore da bottone non avanzi un’azione aggressiva per capire un po la situazione. Il [giocatore 6], l’ultimo a parlare prima del flop, decide semplicemente di fare check con [Donna di Fiori e 7 di Picche] nella speranza di migliorare il proprio punteggio con le prime 3 carte comuni. I 3 giocatori rimasti in gioco non hanno carte estremamente interessanti, dunque ripongono la speranza nel flop.

Dopo questa prima fase di gioco, il piatto ha generato la cifra di 12€.

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