Analizzare il gioco degli avversari
Quando il flop non porta nulla per rafforzare il nostro punteggio, bisogna considerare anche il numero di giocatori ancora in gioco: ciò significa che, più sono i giocatori al tavolo minori sono le possibilità che una nostra continuation bet vada a buon fine. In questo caso infatti, le possibilità che qualcuno abbia chiuso un buon punteggio sono molto elevate ed inducono a lasciar giocare gli altri contendenti sperando di riuscire a vedere il turn gratuitamente, altrimenti passare è l’opzione migliore. Il livello di forza ed esperienza dei vostri avversari può influenzare la decisione di effettuare o meno una continuation bet.
Leggere correttamente il board
La corretta interpretazione delle prime 3 carte può essere una buona base di partenza su cui appoggiare la nostra strategia. Bisogna infatti capire se queste siano veramente utili al nostro scopo e se rappresentano il presupposto per una continuation bet.
Spesso, un flop basso risulta difficile da gestire, in quanto una nostra puntata tende ad essere vista con occhi diversi e può dunque non sortire alcun effetto, mentre diversa è la situazione con la presenza di carte alte, le quali ci permettono di simulare una determinata mano con maggiori probabilità di successo. Per chiarire meglio questo concetto, prendiamo in esame una situazione in cui abbiamo tra le nostre carte di partenza un bel [A-Q] e decidiamo di rilancirla. Al flop siamo di fronte ad una situazione tipo: [K – 2 – 7]. La presenza di una over card può spaventare, ma in questi casi vale sempre la pena tentare una continuation bet, passando serenamente qual’ora dovessimo subire un controrilancio che mostra chiaramente segni di forza.
Diversa è invece la situazione in cui il flop presenta carte a colore o in scala, come ad esempio
[8 – 9 – 10]. In questi casi, l’avversario può prestarsi a chiamare spesso una nostra puntata in quanto una combinazione di carte simili può far chiudere un numero elevato di combinazioni.