Texas Holdem: giocare Deep Stack [PARTE UNO]

Giocare Deep StackCome gestire una partita quando si è deep stack al tavolo? In questo articolo, analizziamo gli aspetti che caratterizzano la strategia deep, quando applicarla e come riuscirne a cogliere gli spunti piu interessanti.

Giocare Deep StackCome gestire una partita quando si è deep stack al tavolo? In questo articolo, analizziamo gli aspetti che caratterizzano la strategia deep, quando applicarla e come riuscirne a cogliere gli spunti piu interessanti.

Nel poker, ogni situazione al tavolo prevede un determinato approccio, onde evitare di ritrovarsi improvvisamente senza idee qual ora non si fosse prestata la dovuta attenzione all’andamento della partita. Quando si è deep stack al tavolo, cioè quando siamo in possesso di una gran quantità di chips rispetto all’avanzare dei bui, ci si rende conto che ogni strategia di gioco può portare a determinati risultati. Essere i chipleader al tavolo è spesso sinonimo di grande abilità e bravura, anche se a volte si può peccare di eccessiva sicurezza dovuta essenzialmente dagli ampi margini di manovra dettati dal nostro stack deep.

IL BLUFF IN UN CONTESTO DEEP STACK

Quando siamo in possesso di una gran quantità di chips, è naturale aprire il proprio gioco e tentare qualche bluff per portare a casa il piatto senza eccessiva difficoltà. Proprio questo elemento spesso viene fin troppo abusato, con bluff a volte fuori dall’ordinario comune: pensate ad esempio ad un contesto pre-flop, dove si possono notare molte volte rilanci e controrilanci, più che in ogni fase della partita dove invece il giocatore tende a rendere il proprio gioco molto più solido. Spesso si cade nella tentazione di chiamare un grosso rilancio anche con carte non convenienti, come ad esempio suited connector bassi, solo per il fatto che il nostro stack ci permette comunque di ripararci in caso di sconfitta. Un aspetto da non trascurare, in quanto in questo modo non impiegherete molto a tornare nella situazione di partenza. Limitatevi a mettere pressione ai giocatori con stack medio-bassi, i quali non chiameranno se non con mani decisamente buone. Per tutto il resto, limitatevi a rubacchiare qua e la i bui, in modo da mantenervi sempre in scia con l’aumentare dei bui.

TROPPA SICUREZZA PUO PORTARE ALLA SCONFITTA

In un contesto deep stack, ci si ritrova in una situazione tale da dover applicare di conseguenza una strategia, forse la più complessa tra le numerose a disposizione del giocatore. Giocare deep stack costituisce una delle modalità di gioco di più difficile interpretazione, in quanto saremo chiamati a prendere decisione spesso poco funzionali alle nostre statistiche al tavolo. C’è molta più facilità di call e raise quando siamo coperti da un sostanzioso ammontare di chips, deviando quelle che sono le nostre reali abilità. Essere troppo sicuri di riuscire a vincere un determinato piatto, spesso può costarci una gran quantità di chips, accorciando il nostro patrimonio e relegandoci nuovamente ad un contesto dove l’all-in predomina su qualunque altra scelta.

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