Sarà capitato a chiunque: sentirsi incapaci quando le cose non girano per il verso giusto, arrivando a dubitare perfino del nostro gioco (che fino a quel momento pareva essere imbattibile), oppure sentirsi improvvisamente dei geni del poker, arrivando con la mente a pensare a quando saremo seduti insieme a quei grandi campioni High Stakes. Questi elementi, definiti classici sbalzi d’umore, non rappresentano certo il meglio per quanto riguarda il nostro gioco, il quale ne può risentire pesantemente soprattutto se continuiamo a essere “result oriented”, cioè siamo incosapevolmente legati dai nostri risultati nel breve periodo.
Come ripetutamente detto fino alla nausea, ma non ci stancheremo mai di ripeterlo, il poker va approcciato solo con la consapevolezza di giocare per il lungo periodo, il breve conta meno di zero! Qualsiasi scelta, dalla più semplice alla più complessa, deve essere rapportata al lungo periodo, cioè capire se quella determinata mossa possa garantire un profitto costante in un determinato arco di tempo (in questo caso, lungo). Dunque, mantenere un mindset sempre al top della condizione è essenziale, non lasciandosi influenzare dall’esito finale della sessione (cooler, bad beat etc…possono realmente destabilizzare il nostro mindset).
Se poi siamo in goodrun (riusciamo a vincere anche ad occhi chiusi), allora possiamo affrontare un discorso simile al precedente: nonostante siamo ormai ad un passo dalla gloria (si fa per dire), non bisogna mai perdere la testa, soprattutto in un momento di goodrun. Le frasi tipiche – sono veramente forte – oppure – il mio grafico è veramente eccezionale -, sono tutti elementi che ci portano poi a dubitare di noi stessi quando arriva (e arriverà) la varianza negativa. Dalle stelle alle stalle oseremo dire – sono veramente scarso – oppure – se perdo anche questa volta, giuro che smetto di giocare.