L’evento è il #18 Seven Card Razz con buy in d’ingresso pari a 2,500$, dove The Poker Brat (questo il sopranome di Phil Hellmuth) si vede protagonista di un lungo testa a testa. L’avversario è Don Zewin, il quale deve arrendersi all’esperienza ed accontentarsi di un secondo posto tutt’altro che insignificante.
La mano chiave che ha portato al successo il Re delle WSOP è [A4A2J4T] che prevale su quella di Zewin [396KJ39], il quale non riesce a rimettersi in corsa per il titolo.
Il primo premio, pari a 182,793$, non emoziona più di tanto il campione americano. Per lui la conquista di un braccialetto è un’emozione indescrivibile, più di qualsiasi altra cosa, denaro compreso.
Dodici volte campione, più di chiunque altro giocatore al mondo. Questo è il biglietto da visita del fortissimo Phil Hellmuth, che riesce a sfatare l’incubo di quel 2011 dannatamente sfortunato. Questa volta è protagonista di una performance davvero eccezionale che lo porta ad un passo dal dodicesimo braccialetto, nelle specialità dove il giocatore americano da il meglio di sé. Niente da fare: la vittoria stenta ad arrivare e per ben 3 volte deve arrendersi in seconda posizione. Per il povero Phil anche la soddisfazione di essere eletto Player Of The Year vede sfuggirgli da sotto il naso. Ad aggiudicarsi tale titolo è il giocatore Ben Lamb, forte di un 3° posto al Main Event che gli vale la leadership, beffando Hellmuth proprio all’ultimo momento.
Il 2012 per Phil Hellmuth è dunque l’anno della rivalsa, un anno indimenticabile che lo consacra nell’olimpo del poker. A dimostrazione di saper interpretare alla perfezione anche altre varianti di gioco oltre al classico Texas Holdem.