Il poker online, ed in particolare tutti i giochi d’azzardo, subiranno un regime fiscale più duro e severo, se al governo salirà Silvio Berlusconi. La proposta è stata ormai ufficializzata da tempo, ma questa volta l’ex premier vuole imporre una nuova pressione fiscale (che, a suo dire, non peserà assolutamente per le tasche degli italiani), per raggiungere i famigerati 4 miliardi per poter abrogare definitivamente l’imu sulla prima casa (vero e proprio cappio al collo per molti cittadini italiani).
Lo scetticismo regna sovrano, e mai come in questo periodo, le elezioni sono finite in maniera piuttosto traversale, dove tutti gli schieramenti guardano al settore gambling come fautore di tutti i mali d’Italia. Secondo il ministro Brunetta, dai giochi regolati da AAMS verranno prelevati circa 250 milioni di euro che, sommati ad altre iniziative più o meno interessanti, avranno come unico scopo quello di risollevare il Paese dalla crisi: in particolare, verranno raccolti circa 900 milioni dalla lotta al contrabbando, 1 miliardo per gli alcolici, 700 milioni sui tabacchi e quant’altro, per un totale di 4 miliardi di euro.
Alzare le tasse sui giochi potrebbe però essere controproducente? Di questo parere c’è Antonio Ingroia, il quale vede nelle slot machine la vera catastrofe per molti cittadini. Il dito viene dunque puntato verso le slot, aumentandone le tasse sul prelievo e, di conseguenza, allontanare il più possibile i giovani da questo spaventoso vizio capitale.
Secondo noi, sarebbero ben altre le strade per recuperare i soldi dall’abolizione dell’Imu, ma ci limitiamo solo a commentare le notizie riguardanti il poker ed il settore del gaming in generale. Voi siete d’accordo?