Luigi Curcio mette a segno un “triplete” da record!

Oltre agli eventi live, il back to back ricorre anche online. Luigi Curcio però, si è voluto superare: un “triplete” negli MTT turbo per un “back to back to back” da record in Italia.

Giocare Mtt turbo richiede un’enorme dose di “self control”, per contrastare la varianza assassina che altrimenti rischierebbe di rovinare tutto il proprio lavoro. Non è dello stesso avviso il player Luigi Curcio, che ad oggi può considerarsi recordman nella disciplina Mtt turbo: vince 3 volte consecutive un’evento da 100€ di buy-in sullla piattaforma Onegame, segnando un nuovo punto di riferimento dalla nascita del poker online legale in Italia.

Un’orgoglio non tanto per la cifra incassata – 5.200€ non sono spiccioli, ma comunque non cambiano la vita – quanto per un “triplete” mai successo nell’arco di soli tre giorni. Curcio ci tiene a descrivere quanto accaduto, dall’impensabile serie di shippi alla struttura del torneo, considerata per un torneo turbo altamente giocabile.

“Ho runnato più che bene vincendo tantissimi showdown in tutti e tre i tornei, e aggiungerei che era l’ora, visto che su OnGame stavo swingando 14 mila euro. Rispetto ad altri mtt turbo, poi,quelli di Ongame sono più giocabili, perchè hanno alcuni livelli in più, anche del Need for Speed di Pokerstars che pure è un torneo turbo giocabilissimo.

Inoltre ho constatato che tanti giocatori si approcciavano alla bolla in modo passivo perchè evidentemente miravano all’itm. Ho potuto ‘bullare’ al massimo, in tutti e tre i tornei sono arrivato al tavolo finale con uno stack che mi ha permesso di continuare ad aggredire pressochè indisturbato. Gli unici che mi hanno messo i bastoni tra le ruote sono stati alcuni regular, come Andrewbull nel primo final table e AlexeiR nel secondo”

Ovviamente si fa anche un discorso per quel che riguarda l’abilità del giocatore, che in un torneo turbo ha un’importanza non indifferente: “Non possiamo pretendere di giocare un Mtt turbo senza conoscere le basi di shove e reshove quando si è short stack. Non di rado infatti ci troveremo ad essere piuttosto corti rispetto alla media del tavolo, e in quel caso conoscere i range degli avversari, sia di all-in che call, è un arma in più sicuramente profittevole.”