Le vincite restituite corrispondono a 24,7 miliardi e la spesa reale per i giocatori è stata di circa 1,6 miliardi. Le casse dello stato hanno beneficiato di 400 milioni.
In un primo momento sono stati disputati solo tornei e sit and go, raccogliendo 9 miliardi di cui 8,7 miliardi sono stati restituiti in forma di vincite. La spesa registrata è stata di oltre 1,1 miliardi.
A partire dal 18 luglio 2011, poi, è stata attivata anche la modalità cash game che ha procurato ben 16,4 miliardi. Le vincite sono ammontate intorno ai 16 miliardi mentre la spesa è stata di circa 400 milioni. In altre parole, il cash game ha fatto registrare una forte crescita a partire dal 2011 ( seconda metà) e nel 2012 ( prima metà). Questo vero e proprio boom, tuttavia, ha subito un calo di circa il 40% alla fine del 2012 fino al 2013. Dati analoghi sono stati registrati anche in altri mercati come quelli di Francia e Danimarca.
Ad ogni modo, c’è da dire che, in Italia, almeno una parte di questa “decrescita” è dovuta alla spietata concorrenza con le slot online, nonchè alla crescente diffusione dei casinò online e tutti i giochi annessi.
Di questo passo, quanto durerà ancora il poker online?