In questa serie di articoli, affrontiamo la strategia per quanto riguarda i sit&go PLO, che si differenziano rispetto al NL Holdem sotto molteplici aspetti
In questa serie di articoli, affrontiamo la strategia per quanto riguarda i sit&go PLO, che si differenziano rispetto al NL Holdem sotto molteplici aspetti
In questa serie di articoli, affrontiamo la strategia per quanto riguarda i sit&go PLO, che si differenziano rispetto al NL Holdem sotto molteplici aspetti.
Giocare PLO è già di per sè piuttosto arduo, vista la necessità di giocare con 4 carte e prendere di conseguenza un numero maggiore di decisioni. Applicare gli stessi concetti del Texas Holdem può essere controproducente, nonché assolutamente fuoriviante per il giocatore sit&go. Nonostante il traffico non sia particolarmente generoso, sono molti i giocatori che affrontano questa specialità. E noi vogliamo darvi un piccolo assaggio di come comportarsi in diverse situazioni.
Nel PLO le scelte ricadono inevitabilmente nel pre-flop, ma non saremo mai nettamente avanti rispetto al range dei nostri avversari. Infatti, la nostra equity non sarà mai superiore al 65%, quindi teoricamente giocheremo quasi ogni colpo in una sorta di coin flip. Inoltre, l’impossibilità di andare direttamente all-in quando il nostro stack raggiunge una determinata dimensione, ci lascia intuire che bisognerà prendere degli accorgimenti in termini di strategia.
Oltre al Texas Holdem, il PLO sit&go differisce anche verso il più blasonato cash game. Nel nostro caso, l’edge sarà notevolmente ridotto (i bui avanzano) e la varianza sarà ancora maggiore. Fattore che non ci permetterà di compiere errori grossolani durante la partita.
Per questa ragione, la posizione ricoprirà un ruolo assolutamente fondamentale. Il consiglio è quello di contenere il più possibile la dimensione del piatto, limitandosi a limpare dalle posizioni iniziali e rilanciare quando abbiamo effettivamente una buona mano di partenza. Per scegliere le nostre mani, possiamo seguire questo piccolo esempio: